25 novembre: Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne

La violenza contro le donne è una vera piaga sociale: secondo l’Istat, il 31,5% delle donne è stata vittima nel corso della vita una forma di violenza; dati confermati anche a livello mondiale dall’Onu. Le forme più gravi e più subdole di abusi sono quelle che avvengono tra le mura domestiche, da partner o ex partner, parenti o amici, che spesso sfuggono alle statistiche perché non sfociano in denunce, ma in dolorosi silenzi. Violenze fisiche e psicologiche che hanno effetti devastanti sulla vita delle donne e sulla loro salute fisica e mentale. 

Uscire da una situazione di violenza domestica non è facile, soprattutto se ci sono figli e se la donna non ha gli strumenti culturali ed economici per prendere in mano la situazione. Per questo è importante che l’intera società sia consapevole del problema e si mobiliti coinvolgendo più attori possibili, in modo che la donna in pericolo non si senta sola, ma sappia di poter contare su una rete a cui rivolgersi e possa trovare adeguata protezione e la possibilità di ricominciare. 

I professionisti sanitari sempre in prima linea 
La Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne è stata istituita dall’Onu nel 1999 in ricordo delle tre sorelle Mirabal, brutalmente uccise il 25 novembre 1960 nella Repubblica Dominicana per le loro idee libere. Da allora questa giornata è l’occasione per ricordare che la violenza di genere rappresenta una delle violazioni dei diritti umani più diffuse e che tutti possiamo fare qualcosa affinché l’attenzione resti alta durante tutto l’anno e non soltanto in questa data simbolica. Preziose, a questo proposito, sono le iniziative che offrono supporto concreto alle donne vittime di abusi, in coordinamento con i centri antiviolenza presenti sul territorio. 

I professionisti sanitari, attraverso il contatto diretto con i pazienti, hanno la possibilità di intercettare tempestivamente situazioni sensibili e anche la farmacia, grazie alla sua presenza capillare e alla sua accessibilità, può dare il proprio indispensabile contributo. Una serranda aperta, una luce accesa anche nella notte, una croce verde con il suo rassicurante significato di accoglienza e di salute possono offrire un riparo immediato alla donna in difficoltà, per poi indirizzarla verso il centro antiviolenza più vicino o verso i servizi territoriali di assistenza e protezione a lungo termine.

Determinanti saranno l’ascolto e la capacità di cogliere eventuali segnali di disagio in chi magari non è ancora pronta a esporsi e a denunciare. 
E’ importante ricordare che il numero gratuito antiviolenza e stalking 1522 è attivo 24 ore su 24 tutti i giorni dell’anno, da rete fissa e mobile, per offrire una prima risposta ai bisogni delle vittime di violenza di genere e stalking, offrendo informazioni utili e un orientamento verso i servizi socio-sanitari pubblici e privati disponibili sul territorio nazionale.