Il World Diabetes Day e Il Ruolo del Farmacista

Il 14 novembre si celebra, come ogni anno dal 1991, la Giornata Mondiale del Diabete, istituita da International Diabetes Federation e Organizzazione Mondiale della Sanità per sensibilizzare popolazione e istituzioni su una delle patologie più diffuse al mondo e in continua crescita anche in Italia, dove si stima che vi siano 3 milioni e mezzo di persone con diabete diagnosticato, circa un milione e mezzo di diabetici non individuati e almeno 4 milioni di soggetti a rischio.

Si tratta di una patologia cronica molto seria, che può causare gravi complicanze d’organo se mal curata, ma che può invece essere gestita bene se affrontata tempestivamente con le terapie efficaci oggi disponibili e con stili di vita sani. Per questo il tema 2022 del World Diabetes Day è l’accesso alle cure per tutti e l’importanza dell’educazione sanitaria come strumento per assicurare alle persone percorsi terapeutici idonei e un’apprezzabile qualità della vita.

In questo campo proprio il farmacista, adeguatamente preparato, può giocare un ruolo di primo piano, come hanno dimostrato recentemente anche alcuni studi condotti negli Stati Uniti e in Giappone. I motivi sono diversi:

il farmacista è spesso l’operatore sanitario che la persona con diabete incontra
più frequentemente non solo per la dispensazione del farmaco, ma anche per l’erogazione di servizi e nel quale ripone grande fiducia;

il farmacista ha le competenze per verificare, nel dialogo con il paziente,
se sta seguendo bene la terapia prescritta dal medico e può intervenire con il suo consiglio per aumentare l’aderenza terapeutica;

il farmacista può dare utili consigli sugli stili di vita sani da praticare,
come una alimentazione bilanciata e lo svolgimento di esercizio fisico regolare e costante, che sono parte integrante della terapia del diabete e risorse fondamentali per la prevenzione delle sue complicanze;

il farmacista può dare questi stessi consigli anche a chi non è diabetico,
ma si trova in una condizione di pre-diabete, cioè a rischio di sviluppare la patologia;

il farmacista può contribuire a ridurre i rischi di ipoglicemia,
aiutando i pazienti a prevenire la crisi oppure a riconoscerla e contrastarla tempestivamente;

il farmacista può contribuire ad attività di screening per individuare i casi di diabete
non ancora diagnosticati (come è avvenuto in passato ad esempio con i “DiaDay” organizzati da Federfarma grazie al contributo non condizionante di Teva) e indirizzare le persone al medico e allo specialista.

LINK UTILI

https://www.idf.org/

https://www.siditalia.it

https://www.aemmedi.it

https://www.salute.gov.it/