Omega 3 mi manchi o non mi manchi? Uno sguardo di insieme al mercato

Il mercato degli Omega 3 sviluppa in farmacia 12,8 milioni di pezzi per un fatturato di 168,5 milioni di euro con l’ultimo trend anno mobile di +0,7% (fonte: New Line RdM - sellout canale farmacia prezzo al pubblico - Mat 05.24).

Guardando ai consumi degli ultimi 3 anni è un mercato che sembra essersi stabilizzato dopo le variazioni di rimborsabilità accorse durante il triennio precedente (2019 - 2022) che hanno impattato in maniera importante le dinamiche interne. 
Focalizzando l’analisi sull’ultimo periodo disponibile (Anno Mobile maggio 2024) ed entrando nel dettaglio della composizione del mercato dal punto di vista dello status regolatorio vediamo un andamento positivo per l’insieme dei farmaci equivalenti, che dal 2022 hanno guadagnato quasi 5 punti di quota raggiungendo il 66,1%. 
La quota del farmaco branded si attesta a circa un quarto del totale (25,4% peso sui volumi). La restante parte di consumi, pari al 8,5% è assorbita dai prodotti non registrati di libera vendita a status integratore alimentare.

Proseguendo nell’analisi è interessante commentare che, come accade in altri mercati di prodotti ad uso cronico, c’è uno sviluppo accelerato verso i formati più grandi che in unità dosi consentono di coprire il mese di assunzione.

Questa tendenza a privilegiare formati più grandi si è acutizzata nell’ultimo anno e ha determinato distribuzione dei consumi maggiormente frammentata.

In testa al mercato troviamo prodotti in formato da 20 unità dose e i top # 10 prodotti hanno perso 8 punti di quota in un anno passando da dell’82% al 74% a favore dei prodotti che si posizionano dall’undicesima alla trentesima posizione (ranking a volumi) la maggior parte in formato da 30 unità dosi

Come abbiamo già avuto modo di constatare in altri mercati per uso cronico, a livello regionale la distribuzione dei consumi trova una diretta correlazione con la numerosità della popolazione residente.

Nelle prime # 3 posizioni, infatti, si trovano le seguenti regioni: Lombardia 15,5%, Campania 13,2%, Lazio 12,5% (peso a volumi).
Fanalino di coda sono Val D’Aosta, Molise e Basilicata.

L’andamento dei consumi presenta una variabilità importante indipendentemente dal numero di abitanti presenti.

In 14 regioni leggiamo un trend positivo (fatturato) con due eccellenze come il Molise (+15,3%) e le Marche (+9,6%). Nelle altre regioni del centro Italia invece il mercato è in contrazione come Toscana (-6,8%), Lazio (-5,0%), Umbria (-4,6%).

L’andamento consumi differenziato per regione non è la sola variabilità che caratterizza questo mercato. 
Un altro elemento da mettere in luce è la differenza del valore medio di prezzo al pubblico che troviamo da una regione all’altra. 

Una differenza consistente mettendo a confronto il prezzo medio del mercato in Trentino-Alto Adige, il più alto tra tutte le regioni con 15,95€ ovvero più di 2,50 € rispetto alla media nazionale e più 4,00€ rispetto al prezzo medio del mercato in Sardegna di 11,92€.

Cosa si cela dietro questa importante variabilità?

Ad impattare direttamente il prezzo medio è la distribuzione dei consumi per status ovvero equivalente, farmaco, integratore citati in ordine crescente.

In Trentino-Alto Adige il peso dei prodotti a status integratori che hanno un prezzo al pubblico più elevato è del 23% quasi un quarto del mercato del totale consumi e quasi tre volte la media nazionale.

Lo stesso ragionamento è applicabile nei casi contrari. Dove il peso del farmaco equivalente è alto il prezzo medio mercato si abbassa con un tangibile vantaggio per i consumatori e pazienti.