Impatto e prevalenza del diabete nella popolazione infettata da Sars-Cov-2

È ormai accertato che il diabete sia une delle più frequenti comorbidità presente nei pazienti affetti da SARS-CoV-2. Fra le prime solide evidenze in questo senso è particolarmente rilevante la metanalisi1 condotta dall’Università di Padova nel 2020, la quale, oltre ad indagare la prevalenza di questa patologia cronica nella popolazione affetta, ne ha valutato l’impatto sulla severità e sulla progressione della malattia.

Sono stati inseriti nella metanalisi 12 studi che riportano i dati dei pazienti cinesi con una diagnosi confermata di infezione da SARS-CoV-2. L’età media era 49,6 anni e la prevalenza del diabete era 10,3%. Allo scopo di assicurare un corretto e necessario raffronto: la prevalenza del diabete in Cina, su scala nazionale, era globalmente del 10,9% e del 12,3% nella popolazione d’età compresa tra 40 e 59 anni.

Nell’Ospedale Universitario di Padova, in una zona geografica posta pertanto nell’epicentro della prima fase epidemica, sono stati ricoverati 146 pazienti con diagnosi confermata di SARS-CoV-2: presentavano un’età media di 65,3 anni, 13 avevano un diabete preesistente, con una prevalenza pertanto del 8,9%. Sempre per un corretto raffronto: la prevalenza del diabete nella stessa regione era globalmente del 6,2% e 11,0% nella popolazione di età compresa tra 55-75 anni.

Solo 6 studi condotti sui pazienti cinesi, oggetto della metanalisi, riportavano dati relativi alla prevalenza del diabete e alla severità o decorso della patologia (1687 pazienti).

In epidemiologia per esprimere se vi è connessione tra la patologia concomitante e l’andamento della altra malattia si usa il “Rate Ratio” (RR). Quando il valore è superiore ad 1 allora vuol dire che questa connessione è presente.

In questo caso il rate ratio è stato calcolato tra la prevalenza del diabete nei pazienti con maggiore severità della malattia infettiva virale rispetto a quelli con un decorso più favorevole. Il RR calcolato è risultato pari a 2.26.

Nello studio preso in esame, i dati raccolti in Italia fino al 17 marzo 2020 sui 2003 pazienti deceduti per SARS-CoV-2, hanno mostrato un’età media pari a 80,5 anni con una percentuale di pazienti di sesso maschile pari al 70%. Solo in 355 pazienti deceduti erano disponibili dati sulle malattie concomitanti: la prevalenza del diabete era pari al 35,5%. Il dato di prevalenza registrato in Italia nel 2018 nella popolazione con lo stesso range di età e con la medesima distribuzione per sesso, era pari al 20,3%. In questo caso il rate ratio o rapporto tra la prevalenza del diabete tra i pazienti deceduti per infezione da SARS-CoV-2 rispetto a quello della popolazione generale era pari a 1,75.

In base a questi dati si può concludere che il diabete non aumenta il rischio di infezione da SARS-CoV-2, ma è in grado di peggiorare in maniera significativa il decorso della patologia sostenuta dal coronavirus.

È d’altronde già nota l’associazione tra diabete e aumentata mortalità per tutte le patologie acute e croniche, incluse le infezioni.

La semplicità e la chiarezza di questo articolo permise alla Associazione Medici Diabetologi, alla Società Italiana di Diabetologia e alla Società Italiano di Endocrinologia di diramare un comunicato stampa2 congiunto dal titolo: “le persone con diabete contraggono SARS-CoV-2 come gli altri, ma hanno più complicanze e rischi se si ammalano”.

Nel comunicato le tre società scientifiche hanno sottolineato come in un contesto di “infodemia” cioè di sovrabbondanza di informazioni non sempre veritiere o chiare nel messaggio da veicolare, ci sia il rischio di disorientare categorie di pazienti che si rivolgono allarmate ai medici e alle società scientifiche per avere risposte qualificate.

In questo senso l’analisi Padovana, nella sua semplicità e chiarezza, raggiunge esattamente lo scopo e dimostra che il diabete non sembra esporre ad un rischio aumentato di contrarre l’infezione da coronavirus. Va comunque considerato che i pazienti diabetici hanno in genere un rischio maggiore di sviluppare complicanze nel corso di qualunque malattia acuta. Lo studio conferma che, anche nei pazienti affetti da SARS-CoV-2 con decorso più sfavorevole, la prevalenza di diabete era maggiore.

Questi risultati sono stati successivamente confermati da due metanalisi indipendenti, a firma di autori italiani. Nella prima3, sono state esaminate 45 pubblicazioni, con dati su 18.300 pazienti, con lo scopo di valutare il carico di fattori di rischio cardiovascolari in pazienti infettati da SARS-CoV-2 ed esplorarne le conseguenze sul tasso di mortalità durante l’ospedalizzazione. Il diabete è risultato significativamente associato con l’aumento della mortalità in ospedale (coefficiente 1,04, 95% CI 1,02-1,07; p<0.001), anche a seguito di analisi multivariata corretta per l’età dei pazienti (coefficiente 1,02, 95% CI 1,01- 1, 05; p= 0,043). Il limite di questa analisi era la provenienza degli studi, per la maggior parte condotti in Cina, ma la conferma che il risultato sia generalizzabile è arrivata da un’altra metanalisi4, condotta su 76 studi, di cui 38 su pazienti caucasici, per un totale di 35.486 pazienti analizzati e 5867 decessi. Anche in questo caso la prevalenza del diabete era importante (22,3%), così come significativo è risultato il suo impatto sul tasso di mortalità. Fra i diversi fattori di rischio analizzati, infatti, il diabete è stato considerato il miglior predittore della mortalità legata a COVID-19, essendo associato a un significativo aumento del rischio di outcome negativo.

Nel caso in cui un paziente diabetico contragga l’infezione da SARS-CoV-2 è necessario vigilare con maggiore attenzione per gestire l’aumentato rischio di complicanze alle quali questo tipo di paziente risulta esposto.

Bibliografia:

1. Fadini GP, Morieri ML, Longato E, Avogaro A. Prevalence and impact of diabetes among people infected with SARS-CoV-2. J Endocrinol Invest. 2020 Mar 28. doi: 10.1007/s40618-020-01236-2.

2. http://www.siditalia.it/news/2687-31-03-2020-comunicato-stampa-amd-sid-sie-le-persone-con-diabete-contraggono-il-covid-19-come-gli-altri-ma-hanno-piu-complicanze-e-rischi-se-si-ammalano.

3. Silverio A, Di Maio M, Citro R, Esposito L, Iuliano G, Bellino M, Baldi C, De Luca G, Ciccarelli M, Vecchione C, Galasso G. Cardiovascular risk factors and mortality in hospitalized patients with COVID-19: systematic review and meta-analysis of 45 studies and 18.300 patients. BMC Cardiovasc Disord 2021; 21 (23).

4. Corona G, Pizzocaro A, Vena W, Rastrelli G, Semeraro F, Isidori AM, Pivonello R, Salonia A, Sforza A, Maggi M. Diabetes is most important cause for mortality in COVID-19 hospitalized patients: Systematic review and meta-analysis. Review in Endocrine and Metabilic Disorders 2021; 22:275-296.