Reflusso gastrico e disturbi del sonno: una stretta correlazione

Reflusso gastrico e disturbi del sonno sono due condizioni molto comuni e, soprattutto, gravose nei confronti della qualità di vita delle persone che ne soffrono. Due recenti revisioni della letteratura hanno analizzato le evidenze disponibili e fornito un quadro accurato di queste problematiche e della relazione che intercorre tra loro. [1,2]

A livello mondiale si stima che il 13% della popolazione manifesti i sintomi della malattia da reflusso gastroesofageo (GERD) almeno una volta al mese, mentre a livello USA e UE risultano circa 115 milioni gli individui affetti da disturbi cronici del sonno.

L’impatto negativo sulla qualità di vita, seppur peculiare e di estrema importanza, non è l’unico da tenere in considerazione. Parallelamente, la gestione di queste condizioni si traduce in un impatto economico altrettanto importante per il sistema sanitario. Basti pensare che negli Stati Uniti i costi correlati alla GERD si attestano annualmente ad una cifra pari a 10 miliardi di dollari mentre, a livello europeo, dati risalenti al 2010 riferiscono i costi correlati ai disturbi del sonno essere pari a 35,4 miliardi di euro.

Come accennato precedentemente, vi è una relazione tra queste due condizioni; una relazione BIDIREZIONALE.

Infatti, se è vero che la privazione di sonno può portare ad insorgenza o peggioramento di alcuni disturbi viscerali tra cui ipersensibilità esofagea e GERD, è altrettanto vero che reflusso e pirosi, specialmente se presenti durante le ore notturne, possono determinare difficoltà all’addormentamento, frammentazione del sonno e risveglio precoce.

Si crea quindi un circolo vizioso che è possibile interrompere operando su più frangenti. Una diminuzione dei sintomi associati alla GERD comporterebbe una riduzione dei disturbi del sonno e, viceversa, un miglioramento della qualità del sonno favorirebbe la riduzione della gravità della GERD. Ad esempio, modifiche dello stile di vita e del regime nutrizionale associate, laddove non sufficienti e solo dietro consiglio medico, a rimedi farmacologici appropriati (inibitori di pompa protonica, antiacidi, ecc.), potrebbero rivelarsi una strategia valida per il miglioramento del reflusso gastrico e, di conseguenza, anche un miglioramento del sonno.

Occorre tuttavia sottolineare che le evidenze ad oggi disponibili, seppur concordanti circa questa stretta relazione tra le due condizioni, derivano da studi spesso di qualità non così elevata. La necessità di nuovi studi, sia clinici che epidemiologici, risulta quindi di grande importanza per delineare e caratterizzare meglio il contributo che la GERD ha sul sonno, e viceversa.

Parallelamente, in ambito clinico la gestione dei pazienti affetti da questi disturbi dovrebbe invece prevedere un intervento multidisciplinare integrato da parte di specialisti del sonno e gastroenterologi.

La comprensione sempre più approfondita della complessa interazione bidirezionale tra disturbi del sonno e malattie del tratto gastrointestinale, così come l’identificazione di nuove potenziali strategie terapeutiche, saranno quindi fondamentali per garantire ai pazienti una buona qualità di vita.

Bibliografia:
1. Vernia F et al. Sleep disorders related to nutrition and digestive diseases: a neglected clinical condition. Int J Med Sci (2021) 18(3):593-603
2. Kurin M et al. Sorting out the Relationship between Gastroesophageal Reflux Disease and Sleep. Curr Gastroenterol Rep (2021) 23(9):15

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